Ipermetra: una delle due parole è considerata senza la sillaba finale Es. scalpito / Alpi « Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro! »
(Eugenio Montale – non chiederci la parola vv. 5 e segg.)
Le rime ipermetre sono tipiche di una poesia che non abbia uno schema metrico rigoroso, tuttavia alcuni poeti riescono a mantenere lo schema metrico del componimento facendo seguire il verso ipermetro con un verso ipometro; in modo che la sillaba in più del verso ipometro, rientri nel computo del verso seguente, e si abbia così un effetto molto simile a quello della rima in tmesi, esempio: « Si dondola dondola dondola (Novenario sdrucciolo ipermetro) la sillaba “la” è in più e andrebbe letta nel verso dopo
senza rumore la cuna (Ottonario piano ipòmetro) da leggere: “la senza rumore la cuna”
nel mezzo al silenzio profondo. »
(G. Pascoli, Il sogno della Vergine, 49-51)
la rima ipermetra è quando una parola piana (accento cade sulla penultima sillaba) rima con una parola sdrucciola (se l’accento tonico cade sulla terzultima sillaba), di cui non si considera l’ultima sillaba.
un esempio porfaaa
IPERMETRA: una delle due parole è considerata senza la sillaba finale Es. scalpito / Alpi. veccia / intrecciano.
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Ipermetra: una delle due parole è considerata senza la sillaba finale Es. scalpito / Alpi « Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro! »
(Eugenio Montale – non chiederci la parola vv. 5 e segg.)
Le rime ipermetre sono tipiche di una poesia che non abbia uno schema metrico rigoroso, tuttavia alcuni poeti riescono a mantenere lo schema metrico del componimento facendo seguire il verso ipermetro con un verso ipometro; in modo che la sillaba in più del verso ipometro, rientri nel computo del verso seguente, e si abbia così un effetto molto simile a quello della rima in tmesi, esempio: « Si dondola dondola dondola (Novenario sdrucciolo ipermetro) la sillaba “la” è in più e andrebbe letta nel verso dopo
senza rumore la cuna (Ottonario piano ipòmetro) da leggere: “la senza rumore la cuna”
nel mezzo al silenzio profondo. »
(G. Pascoli, Il sogno della Vergine, 49-51)
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la rima ipermetra è quando una parola piana (accento cade sulla penultima sillaba) rima con una parola sdrucciola (se l’accento tonico cade sulla terzultima sillaba), di cui non si considera l’ultima sillaba.
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un esempio porfaaa
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IPERMETRA: una delle due parole è considerata senza la sillaba finale Es. scalpito / Alpi. veccia / intrecciano.