Questo è il testo (solo le figure retoriche grazie):
Nella dolcezza della primavera
i boschi rinverdiscono, e gli uccelli
cantano, ciascheduno in sua favella,
giusta la melodia del nuovo canto.
È tempo, dunque che ognuno si tragga
presso a quel che più brama.
Dall’essere che più mi giova e piace
messaggero non vedo, né sigillo:
perciò non ho riposo né allegrezza,
né ardisco farmi innanzi
finché non sappia di certo se l’esito
sarà quale domando.
Del nostro amore accade
come dei rami di biancospino,
che sta sulla pianta tremando
la notte alla pioggia e al gelo,
fino al domani, che il sole s’effonde
infra le foglie verdi sulla fronde.
Ancora mi rimembra di un mattino
che facemmo la pace tra noi due,
e che mi diede un dono così grande:
il suo amore e il suo anello.
Dio mi conceda ancor tanto di vita
che il suo mantello copra le mie mani!
Io non ho cura degli altrui discorsi
che dal mio Buon-Vicino mi distacchino;
delle chiacchiere so come succede
per picciol motto che si profferisce:
altri van dandosi vanto d’amore,
noi disponiamo di pane e coltello.
Riesco ad individuare solo numerosi enjembement e una similitudine alla terza strofa.
Boh
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Riesco ad individuare solo numerosi enjembement e una similitudine alla terza strofa.
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Boh